Lambrusco Bio Ugolino 0.75 lt

25 persone stanno visualizzando in questo momento
Translation missing: it.products.product.price.regular_price 8,50 €
Translation missing: it.products.product.price.sale_price 8,50 € Translation missing: it.products.product.price.regular_price
Risparmia
Tasse incluse.
  • Consegna stimata:Apr 23 - Apr 27

  • Spedizione e resi gratuiti: su tutti gli ordini superiori a 80 €

Informazioni prodotto

Dopo anni di prove e tentativi finalmente siamo soddisfatti di un vino che sentiamo nostro. Si, fatto da noi di Acetaia San Giacomo!
Usciamo quindi con Ugolino 2019 (evoluto, speziato) e 2022 (vivace e fruttato).

Ugolino è fatto con uve biologiche da noi raccolte a mano dai vitigni di Ancellotta, Lambrusco Maestri e Lambrusco Marani posti in Stradazza Reatino a Novellara in provincia di Reggio Emilia.
Lambrusco naturalmente frizzante, e cioè a rifermentazione naturale in bottiglia che richiama quel lambrusco tipico e sempre più difficile da trovare.

 L’UNICITA’

Il fatto che sia prodotto con questo metodo “ancestrale” fa si che ogni annata abbia un prodotto di grande personalità e nettamente diverso da quelli “standard”, fatto in piccolissime quantità (3000 bottiglie l'anno): in particolare, la 2019 risulta più evoluta, austera, quasi speziata mentre la 2022 è sicuramente più vivace e fruttata.

La ri-fermentazione naturale in bottiglia apporta note e sfumature che i lambruschi commerciali non hanno. Senza dubbio diversi, unici. 
Il Lambrusco Ugolino esce comunque un anno dopo la vendemmia, per una completa maturazione ed evoluzione del vino.

Da bere a temperatura di cantina (12-14 gradi), lasciandolo fuori frigo per una mezz'ora.

Non tante fragoline di bosco al naso ed in bocca, quelle no. Ci sono aromi di more, uva passita, note vegetali e di legno (il tannino) MA SOPRATTUTTO una bocca lunga, secca e persistente. La 2022 è più giovane, fresca, di facile beva e dal frutto semplice; più evoluta e complessa in generale la 2019, per un lambrusco d'altri tempi.
Il sapore che si ottiene è antico, forte, ma incredibilmente bilanciato.

Questo Lambrusco che porta il nome di nostro nonno (soluzione non originale, lo sappiamo, ma siamo nostalgici) e che ce lo ricorda quando la mattina ne beveva un bicchiere a colazione, oppure quando ci “lavava” la tazzina del caffè (al posto della grappa, comunque utilizzata, per quello che in Veneto chiamano “resentin”). 

Altro utilizzo frequente era il Surbir, da cui il nome della selezione.
Consiste nell'aggiungere un po' di lambrusco secco, come questo, al brodo con i cappelletti.


Prova e facci sapere!

Le valutazioni dei clienti